Altro che spa: il vero weekend rigenerante si fa tra una battuta di fassona e una cascata di tajarin. Le Langhe premiano chi si presenta con appetito, con quella goliardia da gita scolastica che finisce in un “defaticante” pranzo della domenica.

Una trattoria sincera, nel cuore di La Morra, accoglie con tovagliette di carta e profumo di cucina vera: niente fronzoli, solo piatti piemontesi ben fatti, servizio gentile e un’atmosfera conviviale che mette subito a proprio agio. 

Chi cerca una mangiata seria, che in stagione prevede una scorpacciata di piatti a base di tartufo, può puntare sul nostro ristorante preferito in assoluto, dove torniamo ogni anno a novembre con gli amici, ma che vorremmo frequentare più spesso. 

Per un pranzo con vista mozzafiato, c’è un locale con terrazza affacciata sui vigneti, dove ogni piatto è fatto come una volta, ma con una leggerezza contemporanea che conquista tanto quanto la simpatia della sua cuoca. 

Per i puristi del vitello tonnato e dei tajarin al burro, ma anche per chi è pronto a farsi sorprendere, c’è un ristorante iconico che da decenni tiene alto il nome della cucina piemontese. Credeteci... è una vera chicca. 

Tenendo alta l’asticella (ma senza perdere l’anima del territorio), segnatevi questo ristorante d’autore dove lo Chef porta avanti la tradizione piemontese con un tocco di contemporaneità che rende tutto ancora più speciale.. I plin? I migliori mai assaggiati, senza se e senza ma. E se trovate in carta anche il raviolo di Nino Bergese col tuorlo d’uovo, non fatevelo scappare.

Infine, c'è una trattoria con memoria, di quelle dove accanto ai plin trovi anche piatti dimenticati come i marsajòt. Li conoscete? Se vi piace l’idea di una cucina che rispolvera il passato (e lo fa benissimo), è il posto giusto. 

Insomma, qui non si viene per uno spuntino veloce. Si viene per rendere giustizia all’identità di una cucina che è parte della storia del territorio,  ancora più gustosa se condivisa in ottima compagnia.