Street food a Bangkok.
A Bangkok si mangia con le mani, con gli occhi, con il sudore sulla fronte. Si mangia presto, tardi, di corsa o per ore. E quasi mai seduti comodi. Più che un pasto, è una maratona. E lo street food non è un piano B: è l’essenza della città. Perciò scordatevi la tovaglia e lasciatevi guidare dai profumi, e dalle code. Sì, perché a volte ne vale davvero la pena.
Come nel caso della leggendaria omelette di granchio della cuoca con gli occhialoni da aviatore: l’unico chiosco stellato della città. La pazienza è una prova di fede, ma il pad kee mao e il granchio ripagano.
Se cercate qualcosa di più accessibile ma altrettanto autentico, provate il pad kra pao: carne macinata, basilico thai, un uovo al tegamino e una piccantezza che non fa sconti. Il livello “normale” potrebbe stendervi, quindi regolate il fuoco con prudenza. Lo trovate in questo locale, specializzato in questo piatto che sembra semplice ma non lo è affatto.
Poi c’è il caos ordinato del curry, da gustare su panche condivise e senza troppe cerimonie. In una viuzza nascosta che profuma di spezie e racconta Bangkok meglio di tante guide: è lì che assaggerete le zuppe al curry più intense della città, servite con riso o noodles.
Serve una pausa dolce? Niente di meglio del mango sticky rice, dolce storico e appiccicoso il giusto, con salsa al cocco leggermente salata e mango maturo al punto perfetto. Prendetelo da asporto o sedetevi nel piccolo spazio di fronte alla sede principale: una merenda che sa di tregua e tradizione.
Ma torniamo al fuoco. Quello vivo, che cuoce i glass noodles con granchio direttamente per strada, tra i neon e il clangore dei wok. È il piatto simbolo di un posto verace dove il granchio la fa da padrone, e non si lesina con l’aglio.
Oppure fate un salto nella Chinatown locale per una frittatona di ostriche da mangiare con le mani e con gli occhi lucidi: croccante, scomposta, e assolutamente irresistibile. Se la frittata di cipolle di Fantozzi avesse fatto un viaggio in Thailandia, avrebbe preso queste sembianze.
E se avete ancora spazio, c’è un altro grande classico da mettere in lista: il pad thai. Lo mangerete ovunque, ma pochi sapranno conquistarvi come questo posto, dove la versione classica e quella avvolta in una sottile omelette meritano entrambe una fila. È stato il nostro primo pad thai a Bangkok, ed è rimasto uno dei migliori.
Per chi ama il granchio nella versione in brodo, c’è poi un posto piccolo ma coraggioso, dove i noodles arrivano elastici e il sapore è pieno: serve proprio quello che promette, una ciotola di comfort da "slurpare" con convinzione.
Infine, se volete un posto dove fare un assaggio di tutti i piatti tradizionali già menzionati, senza rinunciare a un minimo di atmosfera, fate un salto in questo ristorante “vero” che smentisce la regola di Bangkok secondo cui il buono si mangia solo per strada: qui si mangia molto bene anche al tavolo.
Alla fine, Bangkok si gira così: qualche tempio, un giretto in tuk tuk e l’appetito a portata di mano, con la certezza che ogni strada è un invito a fermarsi e assaggiare qualcosa.
Se cercate qualcosa di più accessibile ma altrettanto autentico, provate il pad kra pao: carne macinata, basilico thai, un uovo al tegamino e una piccantezza che non fa sconti. Il livello “normale” potrebbe stendervi, quindi regolate il fuoco con prudenza. Lo trovate in questo locale, specializzato in questo piatto che sembra semplice ma non lo è affatto.
Poi c’è il caos ordinato del curry, da gustare su panche condivise e senza troppe cerimonie. In una viuzza nascosta che profuma di spezie e racconta Bangkok meglio di tante guide: è lì che assaggerete le zuppe al curry più intense della città, servite con riso o noodles.
Serve una pausa dolce? Niente di meglio del mango sticky rice, dolce storico e appiccicoso il giusto, con salsa al cocco leggermente salata e mango maturo al punto perfetto. Prendetelo da asporto o sedetevi nel piccolo spazio di fronte alla sede principale: una merenda che sa di tregua e tradizione.
Ma torniamo al fuoco. Quello vivo, che cuoce i glass noodles con granchio direttamente per strada, tra i neon e il clangore dei wok. È il piatto simbolo di un posto verace dove il granchio la fa da padrone, e non si lesina con l’aglio.
Oppure fate un salto nella Chinatown locale per una frittatona di ostriche da mangiare con le mani e con gli occhi lucidi: croccante, scomposta, e assolutamente irresistibile. Se la frittata di cipolle di Fantozzi avesse fatto un viaggio in Thailandia, avrebbe preso queste sembianze.
E se avete ancora spazio, c’è un altro grande classico da mettere in lista: il pad thai. Lo mangerete ovunque, ma pochi sapranno conquistarvi come questo posto, dove la versione classica e quella avvolta in una sottile omelette meritano entrambe una fila. È stato il nostro primo pad thai a Bangkok, ed è rimasto uno dei migliori.
Per chi ama il granchio nella versione in brodo, c’è poi un posto piccolo ma coraggioso, dove i noodles arrivano elastici e il sapore è pieno: serve proprio quello che promette, una ciotola di comfort da "slurpare" con convinzione.
Infine, se volete un posto dove fare un assaggio di tutti i piatti tradizionali già menzionati, senza rinunciare a un minimo di atmosfera, fate un salto in questo ristorante “vero” che smentisce la regola di Bangkok secondo cui il buono si mangia solo per strada: qui si mangia molto bene anche al tavolo.
Alla fine, Bangkok si gira così: qualche tempio, un giretto in tuk tuk e l’appetito a portata di mano, con la certezza che ogni strada è un invito a fermarsi e assaggiare qualcosa.
9 ConsigliIn questa guida
Altri 9 consigli per non sbagliare locale.
Street food a Bangkok.